“Quello che succede è una vergogna”, Paolo Bonolis lancia l’allarme

Paolo Bonolis lancia un allarme e le sue riflessioni contagiano tanti altri personaggi in vista: nasce la Legge Bonolis, in cosa consiste?

Da tempo, quella di Paolo Bonolis, icona televisiva da 40 anni, è una vera e propria crociata, nata anche da esperienze personali, all’interno della sua famiglia. Ma non solo, perché la sua riflessione è frutto di un’attenta osservazione dei fenomeni sociali e dei comportamenti all’interno della società. È stata soprannominata Legge Bonolis, promossa non solo dal conduttore, ma anche da tanti altri personaggi in vista.

Il conduttore Paolo Bonolis
Il conduttore Paolo Bonolis – g7disabilityinclusion.it

Purtroppo, la vita reale sta scomparendo sempre più, venendo inghiottita dalla vita virtuale. I social hanno trasformato le nostre percezioni, il modo in cui esistiamo nel mondo, e la dipendenza digitale comporta importanti conseguenze, a livello sociale e anche a livello salutare. Paolo Bonolis combatte la dipendenza da smartphone e lancia la sua “legge”. In cosa consiste?

La Legge Bonolis, per contrastare la dipendenza da smartphone, specie nei più giovani

Inutile negarlo, ormai siamo diventati tutti dipendenti dagli smartphone. Questi dispositivi sono proiezione del nostro Ego, al loro interno memorizziamo la nostra intera esistenza, la nostra quotidianità, dagli eventi importanti a quelli normalissimi e di poco conto. Non ci muoviamo mai senza, non viviamo più un singolo momento di vita reale, senza trovare conforto nel display del telefono.

Un problema che coinvolge tutti quanti, ma che incide profondamente soprattutto nei giovani, coloro che sono nati in un mondo digitale. La dipendenza da smartphone comporta seri rischi per la salute mentale e rischia di far confondere la vita reale con la vita virtuale, dove a contare sono soltanto l’apparenza e il materiale, ma dietro non c’è nulla.

Ragazzi dipendenti dallo smartphone
Ragazzi dipendenti dallo smartphone – g7disabilityinclusion.it

La Legge Bonolis recita: “Niente smartphone fino ai 16 anni di età”. Lo ha ribadito più volte lo stesso Bonolis, durante le interviste rilasciate ai vari quotidiani e nelle ospitate ai vari talk show. Le sue riflessioni riguardanti l’utilizzo del telefonino sono frutti della sensibilità del presentatore e della sua attenta osservazione dei fenomeni sociali. Ora tanti altri Vip hanno sposato la sua causa, lanciando l’appello a tutti i genitori.

“Non conta più vivere l’emozione di un momento, è più importante dire agli altri Io c’ero”: la Legge Bonolis

Paolo Bonolis ha racconta dei funerali di Papa Francesco: guardandosi attorno, ha notato tutti i presenti con i telefonini in mano, per riprendere l’evento, un momento storico importantissimo, di grande contemplazione spirituale, trasformato in dirette social.

“Non conta più vivere l’emozione del momento, ma è più importante dire agli altri Io c’ero” ha affermato il presentatore Mediaset. È drammatico ciò che sta accadendo ai ragazzi, i quali ormai vivono in un universo parallelo creato da Internet. Il valore delle cose viene compromesso, così come viene compromessa la fatica per raggiungere gli obiettivi.

Paolo Bonolis intervistato durante un evento
Paolo Bonolis intervistato durante un evento – g7disabilityinclusion.it

La dipendenza da smartphone maschera le fatiche, per mostrare solo cose appaganti, il lusso, la bellezza, il relax, dando ai ragazzi una visione distorta del mondo. Bonolis si racconta come genitore, prendendo spunto anche dai figli, ammettendo che non è stato semplice gestire la loro dipendenza da telefonino. I genitori sono chiamati a raccogliere l’appello e a educare i propri figli, fornendo loro un corretto approccio ai social e ai dispositivi elettronici.

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