Identificate le vittime del duplice omicidio avvenuto a Roma: la madre della vittima l’ha riconosciuta grazie a Chi l’ha Visto.
Non è stato un annuncio ufficiale, né una scoperta fatta dagli inquirenti. A riconoscere il corpo della giovane trovata morta a villa Pamphili è stata una madre russa, dopo aver visto le immagini trasmesse da Chi l’ha visto?

“È mia figlia Anastasia”, ha detto con voce rotta. Era scomparsa da tempo, e a casa in Russia non arrivavano più messaggi. Ma quel tatuaggio sul piede, mostrato in un dettaglio della trasmissione e ripreso anche dalle Forze dell’Ordine, non lasciava spazio a dubbi. Era lo stesso tatuaggio che aveva visto mille volte quando sua figlia camminava scalza per casa.
Anastasia e Andromeda: le vittime di un brutale e inspiegabile omicidio
Anastasia era partita per Malta con un sogno: imparare bene l’inglese, vivere un’esperienza all’estero. Lì aveva conosciuto un uomo, Rexal Ford, che in breve tempo era entrato nella sua vita.
La madre racconta di averlo visto in videochiamata il 27 maggio: era seduto accanto a lei, sembrava gentile, rassicurante. Diceva di amarla, di voler costruire una famiglia con lei.

In braccio teneva anche la loro bambina, Andromeda. Una settimana più tardi però tutto cambia. Il 2 giugno arriva una mail da Anastasia. Dice che ci sono problemi con il compagno, ma che stanno cercando di sistemare le cose. È l’ultimo contatto, poi più niente: solo silenzio.
Il ritrovamento dei corpi e le domande che restano
A villa Pamphili, nel cuore verde di Roma, i corpi di due persone vengono scoperti sotto un cespuglio. Una donna giovane, dai tratti dell’Est, e una bambina piccola. La donna non ha documenti, non c’è un nome, ma ora un nome c’è: Anastasia. E anche la bambina, registrata a Malta come Andromeda. E dove si trova ora l’uomo che diceva di voler costruire una famiglia?
La madre, attraverso il programma televisivo, mostra foto dell’uomo con la bimba in braccio. Immagini scattate prima che tutto si spezzasse. Ma ora vuole risposte: “Dov’è quest’uomo?”, chiede, con gli occhi lucidi e le mani che tremano.
Rexal Ford (che in realtà si chiama Francis Kaufman): è stato arrestato
Le Forze dell’Ordine hanno emesso un mandato di arresto internazionale per Kaufmann (alias Ford), rintracciato e fermato in Grecia sull’isola di Skiathos: è indagato per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. La Procura di Roma ha aperto anche un’inchiesta interna per verificare eventuali omissioni della polizia romana su segnalazioni precedenti a maggio.

Per settimane si era fatto chiamare Rexal Ford, aveva raccontato di voler diventare sceneggiatore e di aver lasciato l’America per un futuro in Europa. In realtà, Francis Kaufmann era un uomo con alle spalle cinque arresti per aggressione, già condannato a scontare 120 giorni di carcere. Un passato inquietante che, unito alla sua capacità di reinventarsi e mentire, ha portato a uno dei fatti più tragici e inspiegabili accaduti di recente a Roma.
Il 20 maggio, una pattuglia aveva fermato Kaufmann in via Giulia. Era visibilmente ubriaco, e strattonava la donna. Alla vista della polizia, si era giustificato dicendo che non stavano litigando e che lei non aveva documenti. Pochi giorni dopo, il 5 giugno, viene di nuovo visto: questa volta barcolla, ha in braccio la bambina e beve vino da una bottiglia. La donna non c’è più e racconta agli agenti che è fuori città e che gli ha affidato la piccola. Nessuno approfondisce e verosimilmente Anastasia era già morta.