INPS avvisa tutti, vediamo insieme cosa bisogna fare per non perdere l’aiuto entro il 30 giugno: sono in pochi a saperlo già.
Con la digitalizzazione degli strumenti, ormai bisogna prestare una grande attenzione praticamente a tutto. Anche l’INPS, ad esempio, ha migliorato le sue funzioni creando un sito web molto completo e soprattutto un’applicazione facile ed intuitiva da utilizzare.
Grazie ai moderni strumenti, la Pubblica Amministrazione ha trovato il modo per comunicare velocemente con i singoli cittadini senza dover effettuare iter troppo lunghi o enormi fasi di rintracciamento. Attraverso semplici app, gli utenti possono collegarsi utilizzando un moderno sistema di autenticazione come lo SPID o semplicemente la propria Carta d’Identità Elettronica.
Per definizione, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è l’ente pubblico italiano che si occupa della gestione della previdenza sociale e assistenza sociale per la maggior parte dei lavoratori, dipendenti sia del settore pubblico che nel privato. L’istituzione, quindi, ha il compito principale di garantire i servizi legati alla sicurezza sociale in Italia. Ma cosa sta succedendo? In queste ore, sta circolando un avviso: se non volete perdere l’aiuto, ecco cosa dovete fare entro il 30 giugno.
Quando si ricevono degli aiuti da parte dell’INPS, bisogna prestare molta attenzione a tutti gli avvisi e agli eventuali comunicati per non rischiare spiacevoli sorprese.
C’è un termine molto importante che non conoscono tutti: chi non presenta o aggiorna l’ISEE 2025 entro il 30 giugno perderà gli arretrati dell’Assegno Unico universale per i figli a partire dalla mensilità di marzo. Per milioni di famiglie, ciò si traduce in un addio agli importanti più elevati calcolati sulla base della reale situazione economica. L’erogazione dell’assegno prosegue automaticamente senza dover fare domanda annuale, ma ricordiamo che l’ISEE va rinnovato ogni anno per ottenere un importo personalizzato. Senza aggiornamento l’INPS liquida solo la cifra minima prevista, ossia 57.50 euro mensili a figlio. Aggiornando l’ISEE, invece, il contributo va a superare anche i 200 euro a figlio in caso di redditi molto bassi.
Questo termine del 30 giugno riguarda le famiglie che non hanno ancora presentato la Dichiarazioni sostitutiva unica (Dsu) nel 2025. In questi mesi, chi ha oltrepassato il rinnovo ha ancora pochi giorni per ottenere le somme aggiuntive spettanti da marzo in poi.
Prestare molta attenzione quindi alle scadenze per non restare a bocca asciutta: l’INPS, come spiegato poco fa, lascia sempre comunicazioni importanti sia sul portale che sull’applicazione. Per questo motivo, ogni singolo cittadino ha l’obbligo di osservare con attenzione tutti gli avvisi: in caso contrario, la legge non ammette ignoranza e non esistono ricorsi che tengano. Anche per le tabelle dei pagamenti, ad esempio, con largo anticipo INPS informa ai cittadini le date giuste come accaduto per questo mese di giugno in cui ci sono stati alcuni ritardi..
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