Patrese ha raccontato di aver provato ad aiutare la famiglia di Michael Schumacher, ma ha ricevuto un fermo no. Andiamo a scoprire più da vicino cosa è accaduto.
Ci troviamo di fronte a una storia che da anni sconvolge tutti e che ha sempre più ombre, diventa molto importante andare ad approfondire il discorso più da vicino cercando di capire cosa è accaduto realmente.

Uno dei più forti piloti di Formula 1 di tutti i tempi si è trovato ad affrontare una sfida che nessuno si sarebbe aspettato e non per un incidente sul lavoro. La mattina del 29 dicembre del 2013 si è trovato a cadere, sbattendo violentemente la testa contro una roccia, in un fuoripista in sci sulle nevi di Meribel. Trasportato all’ospedale dell’Università di Grenoble è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico.
Da quel momento si sono susseguite una serie di esperienze ospedaliere fino al ritorno a casa e la decisione della famiglia di non proferire più parola sul suo stato di salute. Sono anni che non si hanno informazioni precise su Schumacher, con voci, anche drammatiche, che si rincorrono.
I fan però sono davvero molto attenti a tutte le novità, anche perché provano ancora un grande affetto nei suoi confronti. Nelle ultime ore hanno fatto rumore le parole di Patrese suo ex compagno di team proprio in F1.
Michael Schumacher e le parole di Patrese
Riccardo Patrese fu compagno di squadra di Michael Schumacher nel 1993 e tra i due andò avanti una bella amicizia, anche dopo che le strade professionali avevano preso binari differenti.

Intervistato dal Daily Mail, Patrese ha sottolineato: “Chiesi a Corinna se volessero che andassi da lui. Pensavo che una voce familiare potesse stimolare una reazione. Mi risposero che non era il momento, quello però non è mai arrivato”.
Patrese ha poi aggiunto: “Cosa avrebbe potuto fare oggi? Non lo so, ma era un uomo sportivo che amava l’adrenalina. Quando ha smesso ha iniziato a lanciarsi col paracadute, e poi voleva gareggiare in bicicletta. Quindi non so cosa avrebbe potuto fare, ma sicuramente qualcosa d’azione. Forse avrebbe potuto continuare anche nel motosport anche grazie al figlio Mick, che corre e avrebbe potuto aiutarlo. È difficile sapere dove potrebbe essere ora”.
Gli ultimi aggiornamenti sulla salute del pilota tedesco ci sono arrivati proprio dalla moglie Corinna, all’interno del documentario Schumacher del 2021 prodotto da Netflix: “Michael è qui, diverso, ma qui. Questo ci dà forza. Facciamo tutto il possibile per aiutarlo e non lo molleremo mai“.
Parole che però non ci fanno ben sperare e che hanno alimentato i dubbi del pubblico su una condizione che si pensa ancora assai precaria e non compatibile con una vita serena e normale. Il pubblico aspetta, ma probabilmente non saprà mai la verità e il silenzio della famiglia va di certo rispettato.