Una frase registrata in cabina poco dopo il decollo svela il mistero: i motori sono stati spenti manualmente. Ma da chi, e perché?
Una domanda gelida e una risposta che non consola. Sull’incidente del volo AI171 emerge un dettaglio agghiacciante: i motori sono stati spenti manualmente.

Lo scorso 12 giugno, il Boeing della Air India è precipitato pochissimi minuti dopo il decollo, schiantandosi su un edificio universitario. 279 vittime, un solo uomo si è salvato, un passeggero che era seduto al posto 11A.
Disastro Air India: il dialogo surreale tra i piloti
Pochi secondi dopo il decollo, una voce dalla cabina rompe il silenzio delle registrazioni: «Perché hai spento i motori?». L’altro risponde, disorientato: «Non l’ho fatto io».

Sono queste le parole attorno a cui ruota il mistero del Boeing 787 caduto il 12 giugno ad Ahmedabad. Il rapporto preliminare, pubblicato l’11 luglio dalle autorità indiane, fa emergere uno scenario inquietante: non ci sarebbe stato alcun guasto tecnico. Il disastro ha avuto origine proprio all’interno della cabina di pilotaggio.
I comandi spostati manualmente
Il Flight Data Recorder, una delle scatole nere recuperate, racconta tutto in pochi secondi. Appena decollato, qualcuno ha spostato i comandi che regolano il flusso di carburante da “Run” a “Cutoff”. In meno di un secondo, entrambi i motori sono stati spenti. Il jet, diretto a Londra Gatwick, non ha avuto scampo.
È caduto dopo 30 secondi, schiantandosi su una mensa universitaria alla periferia della città. A bordo c’erano 242 persone. Solo una è sopravvissuta. Altre 29 vittime erano a terra.
Un tentativo disperato
C’è un altro passaggio, emerso solo ora, che lascia perplessi anche i tecnici più esperti. Dieci secondi dopo l’arresto dei motori, le leve sono state riportate nella posizione corretta. Forse un tentativo estremo di rimediare. Ma il tempo era ormai finito. Alle 13:39:11, le registrazioni si fermano. L’aereo si era già sbriciolato contro il suolo.
Chi ha spento i motori? E perché? Il rapporto non chiarisce chi dei due piloti abbia parlato, né chi abbia lanciato il mayday. Ma una cosa è certa: il disastro non è stato causato da un guasto dell’aereo. E il fatto che le leve siano state spostate manualmente fa emergere ulteriori interrogativi: si è trattato di un errore o di un gesto volontario?
Quel vecchio bollettino ignorato: il disastro aereo poteva essere evitato
Nel documento viene citato anche un vecchio avviso della FAA statunitense del 2018, che segnalava un potenziale rischio sul disinserimento dei blocchi dei comandi carburante.

Un difetto riportato però sui Boeing 737, non sui Dreamliner come quello di Air India. Inoltre, si trattava di una raccomandazione consultiva, non di un obbligo. Air India, da parte sua, ha confermato di non aver eseguito controlli specifici, perché non previsti dalle direttive ufficiali.