“Non ce la facevo più”, confessione inimmaginabile di Achille Costacurta: “ho provato a farla finita”

Achille Costacurta rompe il silenzio e racconta la parte più buia della sua vita: ora vuole ricominciare davvero.

All’esterno sembrava tutto perfetto: il cognome importante, l’infanzia sotto i riflettori, le foto sui social, le serate.

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“Non ce la facevo più”, confessione inimmaginabile di Achille Costacurta: “ho provato a farla finita” (foto da Instagram) – g7disabilityinclusion.it

Eppure dietro, molto dietro, c’era un ragazzo perso, fragile, arrabbiato, confuso. E oggi, quel ragazzo ha deciso di raccontare tutto, senza filtri, senza attenuare niente.

La confessione di Achille Costacurta: “volevo morire”

Achille Costacurta, vent’anni, figlio dell’ex calciatore Billy Costacurta e dell’attrice Martina Colombari, ha aperto un capitolo profondo della sua vita in un’intervista rilasciata a La Repubblica. E le sue parole non lasciano indifferenti.

selfie achille costacurta
La confessione di Achille Costacurta: “volevo morire” (foto da instagram) – g7disabilityinclusion.it

Non è solo una confessione. È una resa dei conti con se stesso. “A 17 anni volevo farla finita. Nessuno sa come sono sopravvissuto”.

Ha parlato del carcere minorile, dei coltelli trovati nel suo armadietto a scuola, delle paranoie che gli riempivano la testa. Ma soprattutto, ha raccontato quel momento buio, a Parma, in un centro penale. Aveva 17 anni, ingoiò sette boccette di metadone, l’equivalente di 40 grammi di eroina. Pensava fosse la fine. E invece no è vivo e oggi si chiede ancora come sia possibile.

Quella vita, fatta di stanze chiuse, punizioni, rabbia e silenzi, l’ha attraversata da giovanissimo. “Ci davano dieci sigarette al giorno, e se saltavi la colazione te ne toglievano una”, ha ricordato. Un giorno ha osato chiedere di finire di fumare prima di rispondere ad un agente. La sigaretta gliel’hanno spezzata in faccia. Lui ha reagito, gli hanno sputato addosso, lo hanno picchiato. “Ero solo un ragazzino”, ripete.

Droghe, deliri, gesti senza senso

Achille non si è fermato lì. Dopo la maggiore età, è arrivata la mescalina, le allucinazioni, quella sensazione di onnipotenza che spesso si accompagna allo sprofondo. Voleva salvare il mondo, dava via oro ai senzatetto, portava a casa sconosciuti per farli lavare. Ma intanto si distruggeva. “Le droghe sono il demonio”, ha detto, e non c’era enfasi, solo consapevolezza.

achille costacurta davanti allo specchio
Droghe, deliri, gesti senza senso – g7disabilityinclusion.it

Anche la rabbia era difficile da gestire. Un giorno a Milano ha lanciato delle scarpe Gucci fuori da un taxi, distruggendo una telecamera. È finita con la polizia, con pugni, con lui che risponde sempre.

Essere “figlio di”: una scorciatoia che ti allontana

“Fuori da casa, il mondo mi trattava come un re. Saltavo le file, entravo gratis ovunque, tutti mi conoscevano. I miei non potevano controllarlo”. E proprio quel contrasto tra regole e privilegi, tra rigore e visibilità, ha creato un vuoto difficile da riempire.

Ma oggi qualcosa è cambiato. Dopo un periodo in Sicilia, tra Palermo e Mondello, Achille ha trovato un’altra direzione. Dice di non fare più uso di droghe, di stare bene, di avere ritrovato un legame con i suoi genitori, che prima sembrava irrecuperabile. “Se torno tardi, ora li chiamo. Prima no”.

E ha anche un sogno: aprire un centro per ragazzi con sindrome di Down. Perché dice, aiutare gli altri “gli fa sentire le farfalle nello stomaco”. E forse, per la prima volta, anche un po’ di pace.

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